Fotografia paesaggistica
Immortalare panorami
La foto paesaggistica è uno dei primi campi in cui ci si cimenta quando si decide di intraprende la strada della fotografia.
A fronte della facilità con cui ci si trova di fronte ad un panorama interesante per uno scatto, si incontrano difficoltà, nonostante il nostro soggetto sia immobile, dovute soprattutto a esposizione e inquadratura.
La prima decisione da prendere riguarda proprio l'inquadratura, ovvero cosa includere e cosa lasciar fuori dal quadro.
Solitamente in questo caso si utilizza la cosiddetta "regola dei terzi", che consiste nel suddividere con quattro righe "ideali" l'immagine in nove riquadri di riferimento, e "spostare" in una posizione decentrata il soggetto della foto, lasciando in posizione centrale i soggetti apparentemente secondari dell'immagine.
Come obiettivo l'ideale è utilizzare un normale o un grandangolare. Possiamo anche utilizzare un teleobiettivo: le focali lunghe possono esserci utili se ciò che vogliamo inquadrare è particolarmente lontano, o per 'schivare' ostacoli che disturbino la vista, come ad esempio costruzioni o altro che non faccia parte del contesto.
La luce può essere un problema in determinate occasioni: per un panorama notturno, ad esempio, oltre a disinserire il flash, che illumina solo a breve raggio ed è quindi inutile in questo caso, dovremo stare attenti nell' impostare tempi di posa lunghi, per recuperare più luce possibile, servendoci assolutamente di un cavalletto su cui poggiare la fotocamera per evitare al meglio i micromovimenti che renderebbero l'immagine mossa.
Un panorama diurno risente parimenti di problemi legati alla luce: le ore migliori son quelle in cui il sole non è troppo aggressivo, quindi alba o tramonto in cui la luce è radente e le dominanti son calde.
Nelle ore centrali, la luce intensa provoca sovraesposizioni e quindi tende ad appiattire dettagli e ombre, facendo risultare anche il più bel panorama sterile e senza personalità.